giovedì 5 febbraio 2009

Un'altra monelleria del signor "Qui comando io, e faccio quello che voglio"

NEL BILANCIO DELLA COOPMAR CHIUSO AL 31.12.2007
DOPO L’INTERVENTO IN ASSEMBLEA DEL SOCIO RISO LETTERIO RIAPPAIONO
125.000,00 CENTOVENTICINQUEMILA € -
(CIRCA DUECENTOCINQUANTAMILIONI DI LIRE)


Nell’assemblea della COOPMAR indetta per il 30 aprile 2008, i soci erano stati chiamati per discutere e deliberare sul bilancio aziendale chiuso al 31dicembre del 2007.
Il C.d.A. capitanato dal sig. “Qui comando io, e faccio quello che voglio” aveva trascurato un piccolo passaggio procedurale: non aveva messo a disposizione dei soci per la conoscenza e la presa d’atto, la copia del bilancio. La cosa è stata contestata dal socio Riso L. il quale facendo rilevare che i soci non erano stati messi nelle condizioni, di prendere conoscenza del documento, per tale ragione non erano in grado di discutere e tanto meno, approvare il bilancio; pertanto chiedeva di sciogliere l’assemblea e di convocarne un’altra.
Il presidente accoglieva le osservazioni; scioglieva l’assemblea, e successivamente ne convocava un’altra; apportando una piccolissima variazione.
Il sig. “Qui comando io e faccio quello che voglio” in data 30 aprile, aveva presentato all’assemblea una prima edizione del bilancio con un:
23) Utile (Perdita) dell’esercizio 3.094 €
in data 28 maggio, aveva presentato all’assemblea una seconda edizione del bilancio con un:
23) Utile (Perdita) dell’esercizio 125.000 €
Questo vuol dire, in parole povere, che nella prima stesura erano stati nascosti la bellezza 122.000,00 € (centoventicinquemila euro)
A parte il fatto che i due bilanci sono stati sottoscritti ed approvati dal C.d.A. c’è da rilavare: “ Se il socio Riso L. non avesse fatto le sue opposizioni, oggi la COOPMAR si sarebbe trovata con un bilancio probabilmente falso, laddove figurava una spesa principalmente sostenuta per materie prime. Occorre evidenziare che la COOPMAR è una “cooperativa di produzione e lavoro” , offre servizi, non trasforma le materie prime e di conseguenza non ottiene alcun prodotto finito.
La vicenda è stata denunciata all’Autorità competente !!!

martedì 3 febbraio 2009

Il Re Travicello (trave di legno: u ZZUNCU)

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Al Re Travicello
piovuto ai ranocchi,
mi levo il cappello
e piego i ginocchi;(mi calu i cazi)
lo predico anch'io
cascato da Dio:
oh comodo (mangia a ngiddha), oh bello
un Re Travicello!
Calò nel suo regno
con molto fracasso;
le teste di legno (u ZZUNCU)
fan sempre del chiasso:
ma subito tacque,
e al sommo dell'acque
rimase un corbello
il Re Travicello.
Da tutto il pantano
veduto quel coso, (u ZZUNCU)
«È questo il Sovrano
così rumoroso?»
s'udì gracidare.
«Per farsi fischiare
fa tanto bordello
un Re Travicello?
Un tronco piallato (u ZZUNCU)
avrà la corona?
O Giove ha sbagliato,
oppur ci minchiona:
sia dato lo sfratto
al Re mentecatto,(u pacciu)
si mandi in appello
il Re Travicello».
Tacete, tacete;
lasciate il reame,
o bestie che siete,(storti)
a un Re di legname.( a nu ZZUNZU)
Non tira a pelare,
vi lascia cantare,
non apre macello
un Re Travicello.
Là là per la reggia
dal vento portato,
tentenna, galleggia,
e mai dello Stato
non pesca nel fondo:
che scienza di mondo!
che Re di cervello (nu scenziatu)
è un Re Travicello!
Se a caso s'adopra
d'intingere il capo,
vedete? di sopra
lo porta daccapo
la sua leggerezza.(comu nu stru**u)
Chiamatelo Altezza,
ché torna a capello
a un Re Travicello.
Volete il serpente
che il sonno vi scuota?
Dormite contenti
costì nella mota,(nel fango)
o bestie impotenti:
per chi non ha denti,
è fatto a pennello
un Re Travicello!(nu ZZUNCU)
Un popolo pieno
di tante fortune,
può farne di meno
del senso comune.
Che popolo ammodo,(aggarbatu)
che Principe sodo,
che santo modello
un Re Travicello!

lunedì 2 febbraio 2009

QUANTO COSTA ALLA COOPMAR LO "SFIZIO" DELL'ESCLUSIONE DEI SOCI

Il signor “Qui comando io, e faccio quello che voglio,” assieme ai suoi amici di merenda, sa ed è pienamente cosciente che le delibere assunte dopo l’assemblea del 09 gennaio 2009 sono inequivocabilmente N U L L E e vedremo che il Giudice ce ne darà ragione, però a lui piace togliersi lo “s f i z i o” di escludere da socio e risolvere il rapporto di lavoro contro chi ha votato l’azione di responsabilità al C.d.A.
Infatti, in questi giorni, i soci di minoranza risultanti dalle votazioni in assemblea, stanno ricevendo a firma dell’usurpatore, la lettera di esclusione da socio e di risoluzione del rapporto di lavoro.
E’ simpatico osservare che quando si tratta di pagare ai lavoratori gli stipendi, il trattamento di fine rapporto, o differenze di stipendi arretrati, o le rate delle finanziarie, o i contributi previdenziali, e quant’altro è di legge, per il sig. “Qui comando io, e faccio quello che voglio” soldi la Coopmar in tasca (considerando che gli è stato chiuso l’unico conto corrente bancario) non ne ha; mentre per lo “s f i z i o” ed altro, i soldi si trovano.
Come primo immediato acconto deve sborsare agli Avvocati della difesa della Coopmar non meno di 600 euro a cranio per spese di deposito e trasferte, che moltiplicati per nove sommano 5400; il saldo possiamo ottimisticamente considerarlo pari a 3000 euro a persona che moltiplicati per nove portano 27.000 Euro; considerando poi, una retribuzione media per socio di 1300 euro, per una durata ottimale della vertenza di sei mesi risultano 54 mensilità da retribuire, e quindi da pagare ai soci, una somma pari a 70.200 euro più svalutazione ed interessi.
La parcella dell’Avvocato di difesa comprensiva di spese, ma priva di trasferte, possiamo quantificarla di circa 3000 euro a persona per un totale lordo di 27.000 Euro.
Quindi facendo le somme risultano: 5.400+3.000+70.000+27.000=
105.400 (centocinquemilaquattrocento) Euro da sborsare in questo anno corrente.
(…ED I SOCI LAVORANO…!)

E voi pensate che finisce qui? Nooo !
Il “f a s c i n o” e lo “s f i z i o” dell’appello dove lo mettiamo?
I successi ottenuti con i ricorsi li avete dimenticati? (Ne ha incassati soldi la Coopmar !!!)
Comunque questa è un’altra storia che riguarderebbe semmai il prossimo anno. Arrivederci, alla prossima.